Kesha torna a cantare prendendo di mira i cristiani. La sua avversione verso il cristianesimo era già evidente nel lontano 2012 quando con Die Young realizzò un video stracolmo di simboli satanici, poi fu la volta di Dancing with the Devil in cui dichiarava di aver fatto un patto con il maligno.
Nel 2017 però le cose sembravano essere cambiate.
Dopo una lunga causa intentata nei confronti del suo manager Dr. Luke per abusi sessuali e controllo psicologico, che si è conclusa con la completa assoluzione di quest’ultimo, Kesha si è ripresentata al suo pubblico con un nuovo brano dal titolo “Praying“. Qualcuno – me compreso – aveva inizialmente creduto che il brano fosse una preghiera sincera anche se, ad una attenta analisi, era possibile notare quanto il testo fosse ambiguo: includeva tutti i tipi di immagini religiose senza però suggerire di crederci.
Ora l’artista è tornata con un attacco molto più diretto contro un certo tipo di cristianesimo. La nuova canzone, come suggerisce il titolo “Raising Hell” (Scatenare l’inferno) richiama il linguaggio religioso e lo stravolge per evidenziare il messaggio del “sollevare l’inferno“.
Nel relativo videoclip, Kesha interpreta un’evangelista televisiva simile a Tammy Faye Bakker. Predica il Vangelo, ma conduce una vita segretamente dissoluta tra ricchezza, sesso e… omicidi.
Anche il marito, che pubblicamente ama Dio, è segretamente violento e la telepredicatrice, dopo l’ennesima lite, lo ucciderà. Una volta nascosto il corpo, deciderà di cambiare la propria immagine ma la polizia riuscirà a scovarla ugualmente.
La fuga si concluderà con la sua immagine in manette mentre sorride ammiccando alla telecamera.
Il messaggio del brano è chiaro: in “Raising Hell” Kesha ha voluto elaborare il concetto per il quale anche le brave persone provano piacere a peccare, a fare cose sbagliate.
In una recente intervista ha detto:
“Ho scritto Raising Hell nel seminterrato di una strana casa in cui non ero mai stata prima. Ero con i miei amici e stavamo parlando della vita e di come siamo tutti persone di buon cuore, ma a volte ci piace fare solo cose cattive. È bello ed è divertente essere cattivi.“ [Kesha]
Nel testo Kesha dice «Non sto bene con il mio abito buono», facendo riferimento all’abito della domenica, «e non mi vergogno perché adoro questo vestito» mostrando nel video un vestito scollato che mette in risalto le sue forme sinuose.
Il resto della lirica è sottilmente blasfemo:
Solo Dio può giudicare questo santo pasticcio (Ah, ah)
Str***a, sono benedetta
…
La mamma mi ha cresciuta bene,
ma non voglio andare in paradiso senza scatenare l’inferno
Parlando in lingue con il mio rossetto rosso sangue
Il testo, scritto da Kesha insieme a Wrabel, Sean Douglas e Stint, è cantato in collaborazione con il transgender Big Freedia.
“Raising hell” è un brano che sovverte i simboli religiosi per esaltare l’inferno.
Non è chiaro perché Kesha continui a utilizzare allegorie del cristianesimo nella sua musica recente, quel che è certo è che il messaggio veicolato è chiaramente anticristiano, un inno al peccato e alla trasgressione.
© 2019 Emanuele Fardella
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