Monza 17/04/2019. Arrestati sei giovani, appena maggiorenni, accusati di rapina, pestaggi e tentato omicidio.
La baby gang, che si ispirava al videogames “Grand Theft Auto”, già finito in passato nell’occhio del ciclone perché particolarmente violento, prendeva di mira coetanei indifesi per il semplice gusto di divertirsi.
Purtroppo non si tratta di un caso isolato. Qualche tempo fa ho intervistato un ragazzo che in passato ha sofferto di dipendenza da videogiochi e tra i diversi giochi menzionati c’era anche GTA:
Marco: «Non ti nascondo che riconoscevo che mi facevano male tutti questi giochi violenti perché cominciavo ad avere dei pensieri anche molto negativi»
Emanuele: «Che tipo di pensieri?»
Marco: «Guarda, mi viene difficile dirlo… ma qualche volta ho anche pensato di fare fuori mia madre. Non è una bella cosa da dire. Poi non l’ho fatto, non ho mai fatto niente ma l’ho pensato, l’ho pensato intensamente»
Queste sono le parole di Marco, ex dipendente da videogiochi, che ha deciso di raccontarmi la sua esperienza. Prima di capire le cause che hanno scatenato i suoi pensieri omicidi è doveroso fare un passo indietro.
Marco era un ragazzino come tanti, pieno di progetti, ma all’improvviso è inciampato in una spirale distruttiva di dipendenza. Ed è caduto giù, sempre più giù, senza riuscire a riemergere, schiacciato da un’adolescenza difficile e dal peso delle discussioni tra i genitori, spesso in contrasto.
Inizialmente i videogiochi rappresentavano la sua isola felice in cui poteva rifugiarsi e trovare tutto ciò che gli mancava nella vita reale, in seguito il suo passatempo preferito si è però trasformato in un’ossessione. E come ogni dipendenza che si rispetti (si pensi a quelle da alcol e da droghe) anche quella videoludica dà ebbrezza, è dose-dipendente (cioè si ha un bisogno crescente di giocare ininterrottamente), è esclusiva (ci si isola dalla famiglia e dagli amici o da altre forme di contatto sociale), riduce progressivamente la capacità di pensiero autonomo. Ma tale patologia può avere dei risvolti negativi anche gravi? Un videogioco può spingere un soggetto a compiere azioni sconsiderate?
Ho chiesto un parere medico al dottor Federico Tonioni, psichiatra e psicoterapeuta nonché uno dei massimi esperti sulla Dipendenza da Internet e sulla prevenzione e le patologie correlate al Cyber-bullismo. Le sue risposte sono state lungimiranti.
Clicca qui per seguirci anche su Facebook
I contenuti presenti su oltrelamusicablog.com dei quali è autore il proprietario del blog non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma, salvo indicarne la fonte.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può considerarsi, pertanto, un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 2001