Chi sono gli Urban Meadow, l’intervista alla band pop-punk italiana

Questa settimana nel mio salotto virtuale ho deciso di ospitare gli Urban Meadow, una band di giovanissimi che sta muovendo i suoi primi passi nel mondo della musica.
Reduci del successo ottenuto a Rampa di lancio su Radio Action (potete riascoltare il loro intervento radiofonico qui) ho pensato fosse interessante conoscerli meglio.

Benvenuti ragazzi. Parlatemi un po’ di voi. Quando avete iniziato a fare musica?
Ciao Emanuele, la band nasce nel 2017 da tre compagni di classe, Fede, Marco e Greg, appassionati di musica pop punk. Abbiamo iniziato trovandoci nelle sale prova per suonare cover di band e generi diversi, dai Coldplay ai Greenday, divertendoci e creando una solida amicizia.

Con l’arrivo di Davide verso la fine dell’anno, abbiamo iniziato a lavorare a dei nostri brani, in forma di demo, registrando strumenti e voci in un home studio casalingo da Fede.
Nell’estate del 2019 abbiamo iniziato a suonare in acustico in diversi eventi organizzati dal comune di Padova, come “Over the Ghetto” (organizzato da TEDxPadova), “Biennale Street Art” (1a edzione) a Padova ed Abano Terme. In questo periodo arriva anche Alessandro, batterista, completando la formazione e suonando in elettrico ad altri eventi come il concerto di beneficenza per la ricerca medica “We Say Stop!“.
Abbiamo deciso quindi di rendere disponibili i nostri primi brani caratterizzati da testo, musica e produzione propri nelle piattaforme digitali, raccolti nell’EP “Da Zero” (A Homercorded EP), registrato completamente a casa con la pretesa non di avere un ‘successo’ immediato ma di lascare traccia del nostro inizio per vedere come ci evolveremo e miglioreremo nel tempo. Da zero perché abbiamo iniziato come un gruppo che voleva innanzitutto divertirsi e creare qualcosa di proprio, lasciando spazio ad altre possibilità di energia e novità.

A cosa dobbiamo il nome della band “Urban Meadow”?
La band prende ispirazione dal conosciuto Prato della Valle, una delle più grandi piazze europee che contraddistingue la città di Padova, a cui siamo tutti legati, e da ciò deriva il nome ”prato urbano”.

Com’è nata On my own? E come sviluppate, in genere, i vostri brani?
Fede ha iniziato la produzione del singolo in seguito al sentimento di protesta negli USA nel Giugno 2020 con il movimento BLM, dalla quale è stato toccato. Insieme agli Hall Stop e Sal abbiamo raccolto quelle emozioni per esprimere una ”protesta” assai diversa da quella americana ma comune a molti piccoli artisti: la lotta per raggiungere uno spiraglio di luce nell’industria musicale, per farsi strada e diventare qualcuno in mezzo a questo fumo denso che rappresenta il panorama della musica ad oggi.

In questo brano, abbiamo unito stili e generi differenti per esaltare la diversità per creare qualcosa di nuovo e unico, grazie alla scrittura del testo da parte degli Hall Stop, Sal e Davide che si combina con la base tra hip-hop e chitarre elettriche.
Questa è stata la prima occasione di collaborare con altri artisti, con cui ci siamo trovati davvero bene e ammiriamo. Solitamente i nostri brani nascono da una linea vocale accompagnata da una chitarra che ci manda Davide, da cui poi parte il processo di costruzione dell’accompagnamento, o da una base strumentale di Fede, sulla quale poi gli altri aggiungono i loro strumenti e Davide scrive il testo.
Abbiamo inoltre pubblicato il video ufficiale del pezzo sul nostro canale YouTube, completamente registrato e montato in collaborazione con gli Hall Stop e il nostro riferimento per foto e video Marco Franchin.

Come e dove trovate la vostra creatività musicale?
Di solito prendiamo ispirazione da qualsiasi evento che ci capita e in qualche modo ci tocca. Può essere un evento storico particolare, come quello visto per “on my own” o anche un evento personale che suscita emozioni, sia positive che meno. Inoltre, ascoltando tutti molta musica, sicuramente risentiamo dell’influenza dei generi e artisti che ci piacciono e cerchiamo di rielaborare quegli aspetti che più ci coinvolgono facendoli nostri e unici.

Progetti per il futuro?
Il singolo “on my own” anticipa il nostro prossimo progetto intitolato “punkine“, EP di sei inediti in uscita a marzo. Questo lavoro rappresenta il mondo musicale da cui veniamo, il rock e il pop-punk, con uno sguardo alle scene attuali e anche future. Infatti, abbiamo cercato di unire (come si può sentire in “on my own“) elementi tipici del rock, tra cui chitarre e batteria acustica, con altri tipi del sound hip-hop e trap, sull’onda di ciò che ha fatto Machine Gun Kelly nel contesto americano e a cui ci sentiamo molto legati.

I brani esprimono bene le emozioni che ci hanno travolto quest’estate e negli ultimi mesi, alternati a sentimenti nostalgici e ricordi di un passato, forse un po’ idealizzato, che ci portiamo dietro e che è rappresentato bene dalla title track “punkine“.
A gennaio uscirà il secondo singolo estratto dall’EP che si chiama “Resta con me” e non vediamo l’ora di farvelo sentire!

Per restare aggiornati sulle sue prossime produzioni musicali potete seguire gli Urban Meadow su FacebookYouTubeInstagramSpotify, Apple Music.

© 2020 Emanuele Fardella

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