Per chi segue le notizie del mio blog sa che il mese scorso Britney Spears ha chiesto al tribunale di Los Angeles di “liberarsi” dalla tutela del padre. Vincolo che va avanti dal 2008 quando la cantante ebbe un crollo psicologico.
Proprio in questi giorni (21 Agosto 2020) il tribunale ha respinto la richiesta della popstar contro il padre confermando il ruolo di mr. Spears come tutore legale che controlla il patrimonio della figlia, ha voce in capitolo nelle sue scelte professionali e ne supervisiona ogni movimento.
Secondo il sito TMZ le condizioni mentali della star non sarebbero stabili, pertanto il tribunale ha rigettato l’istanza. Questo quello che si legge:
“Le nostre fonti dicono che il problema di Britney in questo caso è che non è in grado di prendere decisioni sulla sua vita a causa della sua malattia mentale. Fonti vicine a Britney dicono che non sta bene e non è più una persona equilibrata da più di un anno. Più fonti affermano che i medici che si sono presi cura di Britney negli ultimi dodici anni hanno detto che la tutela è necessaria per la sua sicurezza e forse anche per la sua stessa sopravvivenza”.
Ad intervenire anche una fonte anonima che al quotidiano TMZ ha rivelato:
“Non ci sono vie d’uscita. Le persone che gridano alla fine della tutela, per liberare Britney, non sanno cosa dicono. Questo potrebbe danneggiarla, e potrebbe addirittura portare Britney a un suicidio o alla morte, vista la sua fragilità mentale.” (fonte)
© 2020 Emanuele Fardella
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