Non così tanto raramente si legge di alcune profezie che avevano in qualche modo previsto l’arrivo di catastrofi naturali oppure di pandemie.
Ad ogni modo proprio in questi giorni una di queste previsioni, contenute nel libro “Profezie” scritto dalla sensitiva americana Sylvia Browne nel 2004, sembra essere davvero inquietante.
La medium descrive lo scenario di una terribile malattia che si sarebbe diffusa in tutto il mondo, ma qualcosa non torna:
“Entro il 2020 diventerà di prassi indossare in pubblico mascherine chirurgiche e guanti di gomma, a seguito di un’epidemia di una grave malattia simile alla polmonite che attaccherà sia i polmoni sia i canali bronchiali e che sarà refrattaria a ogni tipo di cura. Tale patologia sarà particolarmente sconcertante perché, dopo aver provocato un inverno di panico assoluto sembrerà scomparire completamente per altri 10 anni, rendendo ancora più difficile scoprire la sua causa e la sua cura“.
La sensitiva Sylvia Browne, morta nel 2013 all’età di 77 anni, aveva previsto un’epidemia identica al Coronavirus nel libro “End of days” pubblicato negli Stati Uniti nel 2004 e in Italia nel 2006 con il titolo “Profezie”.
Sylvia Browne è stata una figura particolarmente discussa negli Stati Uniti (e non solo). La donna si era autoproclamata una sensitiva in grado di andare indietro nel tempo, entrare in contatto con gli spiriti dell’aldilà e prevedere eventi futuri. Come riporta tra gli altri il Guardian, Browne è stata però oggetto di dure critiche negli anni della sua attività, ad esempio per aver fornito a genitori di bambini scomparsi informazioni (circa la vita o la morte dei bambini) rivelatesi poi totalmente scorrette.
Nel 2010 il Committee for Skeptical Inquiry (Csi) – corrispettivo americano del nostro Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sulle pseudoscienze (Cicap) – ha pubblicato un report che analizzava la correttezza delle previsioni pubbliche fatte da Browne. In nessun caso (sui 115 totali) le previsioni sono risultate utili a polizia o familiari dei dispersi e in 25 casi si sono rivelate del tutto false.
È quindi più plausibile che la sensitiva abbia speculato sulle previsioni rilasciate da scienziati che dopo la Sars, diffusasi nel 2002, avevano teorizzato che in futuro il virus sarebbe potuto mutare e diventare più aggressivo. “Profezie” infatti venne pubblicato due anni dopo la comparsa della Sars, quindi forse Sylvia Browne è stata anche un po’ suggestionata da un’epidemia già avvenuta.
Inoltre è bene specificare che questa profezia è anticipata da un’altra previsione che si è rivelata falsa, in cui si parlava della diffusione nel 2010 di un virus proveniente da degli uccelli esotici. Cosa che, fortunatamente, non è mai accaduta.
Lasciate perdere maghi, indovini e sensitivi. In questo momento di incertezza confidate in colui che ha già vinto tutto questo: Dio ♥
“Non vi rivolgete agli spiriti, né agl’indovini; non li consultate, per non contaminarvi per mezzo loro. Io sono l’Eterno, l’Iddio vostro” (Levitico 19:31).
© 2020 Emanuele Fardella
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