Dopo la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2020 nelle scorse settimane, Achille Lauro continua a far discutere per aver inventato un altro se stesso, un nomignolo da poco, che mostra la modestia che si sta mettendo addosso: “Achille Idol Immortale“. Non solo “idolo”, ma anche “immortale”. Vabbè. Quello che preoccupa è l’odore di blasfemia che si respira dalle notizie che stanno circolando.
Il suo ufficio stampa ha fatto sapere che Achille Idol Immortale è l’alter-ego di Achille Lauro, ovvero il personaggio che il cantante incarnerà durante i concerti dal vivo. Una sorta di Messia che torna dal passato dopo essere stato crocifisso per risorgere ad icona Glam. Concettuale, oltre il maschile e il femminile, oltre gli schemi omologati di una sessualità di genere, un inno alla pansessualità. E cioè un orientamento sessuale che indica l’attrazione di una persona verso un qualsiasi individuo. Uomo o donna, va bene tutto.
Per promuovere questi suoi nuovi ideali, l’artista ha pubblicato il videoclip del brano sanremese “Me ne frego“. Un video imbarazzante, in cui Lauro si muove tra diverse scene e storytelling: dall’orgia di corpi libidinosi e goderecci presieduta da questa specie di Gesù blasfemo in cui il cantante si identifica, alla lupa danzante interpretata da Elena D’Amario (ballerina di Amici di Maria De Filippi); dalla ricreazione della Pietà di Michelangelo (dove Lauro interpreta Gesù), all’incontro tra San Francesco (interpretato dal cantante) e il lupo, fino alla citazione dell’asessualità, in cui Lauro si mostra interamente nudo ma senza sesso, come già fatto da Marilyn Manson in “The Dope Show“.
Qualcuno ha detto che il corto è un mix tra sacro e profano. Io direi che il nuovo personaggio di Achille Lauro si muove tra il profano e il satanismo.
Sul suo profilo instagram il cantante ha postato una foto in cui, vestito da San Francesco, è a capo di una piramide di corpi seminudi.
Ciò che più mi sconcerta sono i commenti dei suoi numerosi sostenitori: «Sei la mia religione» scrive giulia14s, e ancora «Io credo in un solo dio e questo sei tu» ribatte un altro utente, e poi «100% divinità», mentre anastasia_glamour si spinge oltre «Io direi di creare tutta una religione incentrata solo su di te perché sei il nostro unico Dio».
Quando i contenuti e le doti canore mancano, non resta che creare un’immagine forte e scandalizzare. E in questo credo che l’artista romano abbia alzato (un po’ troppo) l’asticella della provocazione. Sarebbe forse il caso di ridimensionare i toni? Magari chiedendo a questo pseudo santone di lasciar perdere Gesù e di concentrarsi sulla musica?
© 2020 Emanuele Fardella
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