Si chiamano “Sunday Service” e sono delle cerimonie religiose che si tengono ogni domenica presso la chiesa di Kanye West in cui non vi è alcun sermone ma solo canti gospel o canzoni del cantante in versione gospel.
Sì, avete letto bene. Il rapper statunitense ha da poco istituito la sua chiesa a Los Angeles che vede la partecipazione anche di diverse celebrità come Katy Perry e Orlando Bloom, Paris Jackson, Diplo, Courtney Love e Kid Cudi.
In realtà, per il momento si tratta di una cappella fai da te fuori da casa sua ma l’artista avrebbe in mente di portare la sua chiesa a livello globale.
Kanye West, infatti, ha già parlato del suo desiderio di ridefinire la religione rendendola una specie di forum in cui le persone si ritrovino e discutano, al di là delle opinioni individuali. I “Sunday Service” sono il primo modo per mettere in pratica questa idea.
Il suo scopo è ora di realizzare un vero e proprio edificio per il culto e di iniziare delle audizioni per ministri che condividano la sua filosofia.
Per ora si può andare a questi “Sunday Service” solo su invito e i partecipanti dovrebbero firmare un accordo di riservatezza prima di accedere.
In occasione però del Coachella Festival, svoltosi il 21 aprile 2019, Kanye West ha voluto mostrare ciò che accade in queste cerimonie spirituali proponendo una rielaborazione pop della messa di Pasqua.
La celebrazione ha attirato un pubblico numerosissimo (50 mila persone) e si è svolta in cima ad una collina in cui l’estasi collettiva si mescolava a una preoccupante perdita del contatto con la realtà.
Kanye West ha dichiarato di essersi avvicinato alla fede cristiana nel 2016 quando gli fu diagnosticata una malattia mentale. Alla domanda su come è sopravvissuto a questo momento difficile, il rapper ha risposto di esserci riuscito grazie a una “radicale obbedienza a Gesù Cristo” (fonte).
Da allora è stato un crescendo e forse la situazione gli è un po’ sfuggita di mano.
La sua svolta mistica infatti è stata affiancata anche da una svolta prettamente commerciale. In concomitanza con l’evento del Coachella, l’artista ha lanciato un piccolo merchandising tutto a tema religioso. Eh sì, perché sia il rapper che il coro, durante le cerimonie, indossano sempre e solo i capi di Yeezy, la marca di Kanye West.
Si tratta di semplici felpe con la scritta “Holy Spirit” o “Sunday Service” vendute a 100 dollari (88 euro), ma anche calzini di spugna con su scritto “Jesus Walks” o “Church Socks” a 50 dollari (circa 44 euro). Ma non mancano follie, come la vendita dell’erba sacra calpestata dal cantante durante la messa (Holy Grass) al prezzo di ben 108 dollari (96 euro).Sembra evidente che Kanye West si stia costruendo addosso un’immagine da Messia contemporaneo, neanche troppo laico. Dopo essersi soprannominato Yeezus – che suona come Jesus – adesso intitolerà il suo prossimo album Yandhi – che suona come Gandhi.
Fonti vicine all’artista dicono infatti che il rapper voglia diventare un personaggio storico e un’icona del bene ed essere ricordato come il fondatore di una nuova religione.
Ora mi chiedo se qualcuno di noi avvertiva la necessità di questa nuova religione.
Siamo sicuri che si tratti di un nuovo culto o di una nuova forma di business?
Qual è la finalità dei Sunday Service? Queste cerimonie invitano i partecipanti a dare gloria a Dio o ad esaltare Kanye West?
In un’intervista ad Elle, la moglie Kim Kardashian prova a spiegare i “Sunday Service“:
“È solo musica: non ci sono sermoni. È assolutamente qualcosa in cui lui crede – Gesù – e c’è questa christian vibe. Ma non si prega. È solo una vera esperienza spirituale cristiana. Se possono partecipare persone di altre fedi? Certamente! Tutti quelli che partecipano si rendono conto di quanto sia rigenerante questa esperienza, con un incredibile coro e un meraviglioso messaggio d’amore con cui iniziare la settimana”.
Personalmente credo che l’artista stia investendo sulla religione come carta per tornare in pista dopo un momento di appannaggio. Ma spero di sbagliarmi.
C’è di certo, però, che un nuovo Gesù, così come immaginato da Kanye West, non scaccerebbe più i mercanti dal tempio, ma ci farebbe insieme un business plan.
Voi cosa ne pensate?
Emanuele Fardella, 2019
Clicca qui per seguirci anche su Facebook
I contenuti presenti su oltrelamusicablog.com dei quali è autore il proprietario del blog non possono essere copiati, riprodotti, pubblicati o redistribuiti perché appartenenti all’autore stesso.
È vietata la copia e la riproduzione dei contenuti in qualsiasi modo o forma, salvo indicarne la fonte.
È vietata la pubblicazione e la redistribuzione dei contenuti non autorizzata espressamente dall’autore.
Questo sito non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può considerarsi, pertanto, un prodotto editoriale ai sensi della Legge n. 62 del 2001