Classe 1998, Siñor Sì, al secolo Riccardo Barbieri, irrompe sulla scena musicale nel dicembre 2017 con il suo primo singolo “Ali di Pietra” ottenendo numerosi consensi. Reduce del successo riscontrato a distanza di qualche mese l’artista milanese lancia il suo secondo singolo “Non è la trap“, una canzone godibile, che lascia intravedere un buon potenziale sia nel contenuto che nello stile: ciò potrebbero essere un primo solido passo per un percorso verso l’attenzione mainstream.
Se la tendenza global è la trap (un genere ormai consolidato nel panorama musicale mondiale, soprattutto tra i giovani) Siñor Sì va contro-tendenza proponendo un brano che rappresenta la descrizione di ciò che lui non è, musicalmente parlando. Si tratta di un ibrido tra pop e rap, secondo me, molto ben riuscito e che ha diversi meriti. Il primo riguarda la costruzione del ritornello: incastrato alla perfezione con la strumentale e soprattutto capace di restare facilmente impresso nella memoria, cosa mai facile se si pensa all’efficacia di un ritornello. Il secondo riguarda la durata del pezzo: breve e incisivo. Una canzone che non stanca per niente ma che ti lascia con la voglia di riascoltarla.
Il video, diretto da Stefano Benedetti, è simpatico e in pieno stile teen idol. Con ironia Siñor Sì si prende gioco della TRAP e lo fa scardinando ironicamente le peculiarità del genere: “Io non sono quello che volevi” canta il giovane artista “perché non lancio le banconote, non faccio le mosse e non mi tolgo la maglia…“. Insomma non è la trap!
Con questo secondo singolo Siñor Sì sembra aver messo a punto il suo stile personale, accentuandone i tratti caratteristici (semplicità e versatilità), intraprendendo così un percorso che, in virtù della sua particolarità, potrebbe portarlo lontano.
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