La musica come doping: migliora le prestazioni sportive?

Tante volte abbiamo affermato che la musica ha un ruolo importante nella nostra vita e la sua influenza non è da sottovalutare. A confermare quanto “potere” essa ha su di noi è stato il provvedimento sostenuto dalla Federazione Americana di Atletica.

Nel mondo sportivo agonistico, la musica è considerata come doping, perché, come enuncia il New York Times, crea dipendenza. Addirittura dal 2007 durante la Maratona nella Grande Mela, ai partecipanti è proibito l’utilizzo di riproduttori musicali, come anche durante la Maratona di Milano. Indagando, si scoprì che il vero motivo per cui si denunciava l’utilizzo di musica durante la gara riguardava gli effetti straordinari del ritmo: aumento della qualità della prestazione e miglior rendimento.

Esistono inoltre una serie di studi che convalidano la teoria secondo la quale esiste una relazione profonda tra suono e performance: l’atleta percepisce meno lo sforzo ed è in grado di sostenerlo maggiormente, con una resistenza del 15% in più. Per far fronte allo sforzo fisico, infatti, molti corridori selezionano una playlist contenente brani in cui le battute al minuto corrispondono ai passi della corsa, così da sincronizzare gesto motorio e ritmo musicale. Ciò che è stato scoperto è veramente eccezionale: con la selezione musicale “accordata” alla sequenza ritmica del passo, si ottengono dei risultati sbalorditivi, il movimento è sempre a tempo, segue una routine regolare, la quantità di ossigeno da apportare durante lo sforzo non subisce un’eccessiva richiesta, anzi, si riduce, e la sensazione di benessere e la convinzione di resistere si fanno sempre più concrete, così da prolungare la prestazione.

Inoltre è provato empiricamente che la relazione tra musica e movimento migliora significativamente il senso della razionalità, il metabolismo cerebrale e le funzioni cognitive di chi ascolta. La musica, insomma, è un potente stimolatore psico-fisico, in grado di arricchire i circuiti cerebrali, migliorare la pressione sanguigna e ridurre lo stress. Tutto ciò attesta ancora un’altra volta che la musica influisce su di noi, sia positivamente che negativamente. Non dobbiamo, quindi, sottovalutare ciò che ascoltiamo.

La musica è una delle vie per le quali l’anima ritorna al cielo

diceva Torquato Tasso. Facciamo dunque in modo che questa possa essere la nostra realtà, usando la musica come uno strumento di gioia, pace e amore, stando attenti a ciò che ascoltiamo e non sottovalutando gli effetti e le conseguenze che essa può avere.

Articolo su gentile concessione di “Notizie dal Fronte”

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